Disturbo di personalità multipla

Una stanza piena di gente

Daniel Keyes

 

La Turner alzò gli occhi di scatto. “Beh non è lei Billy?” “No”, disse lui. “Non sono io”.

Lo guardò perplessa. “Aspetti un attimo. Se lei non è Billy, allora chi è?”

“Sono David”

“E Billy dov’è?”

“Billy sta dormendo”

“Dove?”

Si indicò il petto. “Qua dentro. È addormentato.”

Dorothy Turner sospirò e cercò di farsi forza, annuendo pazientemente. “Devo parlare con Billy.”

“Beh Arthur non glielo permetterà. Billy sta dormendo e Arthur non vuole svegliarlo, perché, se lo sveglia, Billy si ucciderà.”

 

Il suo nome è Disturbo Dissociativo dell’identità (DDI o DID, (dall'inglese Dissociative Identity Disorder), ma potresti averlo sentito pure sotto il nome di disturbo di personalità multipla,  ed è forse uno dei disturbi psichiatrici più particolari che affascina per la sua stranezza ma che è davvero invalidante per chi lo vive.

Sappiamo che è un disturbo poco frequente, per fortuna, ed è spesso connesso ad episodi traumatici avvenuti più che altro durante l’infanzia o l’adolescenza.

Si tratta di un disturbo per cui il normale stato di coscienza, memoria, identità e comportamento viene alterato. Detto in parole povere si crea una dissociazione e la personalità anziché essere una sola, si frammenta in diverse personalità.

Questo libro, ti racconta la storia di Billy Milligan, un ragazzo di 22 anni, accusato di aver sequestrato e stuprato delle ragazze di cui non ricorda nulla.

In genere davanti a questi reati la reazione è sempre molto dura da parte di chi ascolta la notizia di cronaca: “è un delinquente! Sta fingendo di non ricordare! Ci sta prendendo in giro!”. Che è più o meno il dibattito che si animava in quel periodo intorno alla vicenda.

Io penso che questo caso (e questo libro) sia molto utile per aiutarti ad aprire gli orizzonti. A mostrarti quanto complessa sia la realtà e quanto un nostro giudizio possa venire completamente ribaltato quando si va a vedere la questione in modo più profondo e meno semplicistico. Quando si colgono le sfumature e l’unicità delle persone. Si, anche quelle che commettono reati.

In questo libro ti imbatterai in un giovane uomo con 24 personalità. Sì. 24!

E sai che significa questo? Che è come se nello stesso individuo vivessero 24 persone differenti.

Differenti per età, sesso, luogo di provenienza. Si, ti sembrerà strano, ma nella mente di Billy c’è, per esempio, Tommy che ha 16 anni; David che ne ha 8, è il guardiano del dolore, ed è una personalità che emerge quando Billy soffre, per prendersi tutto il dolore. C’è anche Ragen, il cui nome è un mix tra i termini rage (rabbia) e again (ancora), che ha un accento slavo, parla serbo-croato ed è il guardiano dell’odio. Lui infatti prende il controllo della coscienza quando si tratta di dover prendere le difese di donne e bambini.

E tu dirai, ma come? Billy è stato incriminato per stupro di tre donne eppure ha dentro di sé una personalità che difende questa categoria di persone?

Si.

Questo ti spiega che evidentemente, quando c’è stata l’aggressione, non era Ragen ad essere cosciente! Lui era, per così dire, addormentato!

Complesso vero?

Sembra pura fantascienza, invece è un disturbo psichiatrico bello e buono.

 

Milligan alzò lo sguardo, scioccato. “Cosa sta succedendo? Ho fatto del male a qualcuno?

“Hai detto a delle ragazze che le avresti fatte seguire da qualcuno. Di chi si tratta?”

“Spero di non aver fatto del male a nessuno”.

 

Vedi? Billy non ha la minima idea di ciò che lui stesso ha detto e fatto.

Può capitare che le personalità non si conoscano le une con le altre e che la persona non sia minimamente consapevole del disturbo né dei comportamenti messi in atto dalle altre personalità. Può capitare che una personalità sappia dell’esistenza della seconda personalità ma che quest’ultima sia totalmente o parzialmente ignara della prima!! Per questo Billy giura fermamente di non aver fatto nulla di male.

Le persone che ne sono affette iniziano a dubitare che qualcosa non va quando comprendono di non ricordare parti della giornata o intere fasi della propria vita: può capitare ad esempio che la persona trovi in casa oggetti che non ricorda di aver acquistato, o si ritrovi in luoghi senza sapere come ci è arrivata.

L’amnesia (il non ricordare) è dovuto al fatto che in quel momento è stata un’altra personalità ad affiorare alla coscienza ed essendo una personalità con caratteristiche proprie (età sesso, hobby, ricordi?), ha fatto ciò che era in linea con la propria normale vita.

Si, complesso, lo so..ma tant’è.

Forse ti starai chiedendo in che modo il trauma attivi questo tipo di dissociazione, beh, devi pensare che il cervello in questi casi, dissociandosi, difende l’individuo dal dolore del trauma, relegandolo, appunto a una parte della coscienza a cui il soggetto non ha accesso. In poche parole, il ricordo è presente nella mente, ma non è a lui accessibile perché sarebbe troppo doloroso. Ricordi quando David diche che Arthur non sveglierà Billy altrimenti si ucciderebbe? Ecco. La dissociazione risulta quindi protettiva: ogni personalità ha il suo ruolo e tutte lavorano per mantenere in vita Billy. (vedi anche l' articolo Trauma e amnesia dissociativa).

Questo libro ti catapulta in un mondo davvero particolare e sconosciuto, dove dovrai fare i conti con una realtà totalmente nuova, dove potrai sperimentare cosa significhi mettere da parte i tuoi schemi per conoscerne degli altri. Potrai immedesimarti in Billy per sentire cosa significhi fare cose e poi non ricordarle, guardare la sua situazione con occhi diversi senza la distinzione giusto/sbagliato ma cercando di entrare in empatia con lui e con le sue difficoltà.

Difficile vero?! Lo so!

In bocca al lupo, e se vuoi condividere con me i tuoi pensieri, scrivimi pure!

 

Bibliografia

- Kluft, R. P. (2010). Multiple personality disorder'. Stress consequences: Mental, neuropsychological and socioeconomic60.

-Mitra, P., & Jain, A. (2021). Dissociative identity disorder.

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